DVA: una finestra sulle complicanze del diabete
Tutto è iniziato con un incontro davanti agli ascensori. Aspettando l’arrivo degli ascensori al San Raffaele c’è tutto il tempo di conversare e perfino… di porre le basi per un progetto di ricerca di portata internazionale.
«Aspettando appunto l’ascensore ho incontrato Patrizia Pappini», racconta Riccardo Bonfanti, pediatra presso il Servizio di Diabetologia Pediatrica dell’Ospedale San Raffaele, «e le ho raccontato una conversazione che avevo avuto qualche giorno prima con Mara Lorenzi, diabetologa docente ad Harvard, ed esperta mondiale di retinopatia diabetica».
La professoressa Lorenzi era stata invitata al Congresso della Società di Endocrinologia Pediatrica nel dicembre del 2011 a Genova dove aveva svolto una lectio magistralis sulla possibilità di ‘predire’ la retinopatia diabetica con molto anticipo sulla possibile comparsa delle prime disfunzioni. «Mara Lorenzi, che è anche visiting professor all’Università Vita Salute San Raffaele, ha suscitato il mio interesse sulle prospettive di ricerca che potrebbero essere aperte acquisendo la nuova versione di uno strumento, il Dynamic Vessel Analyzer, prospettive che andavano al di là della sola retinopatia diabetica», ricorda Bonfanti che nel team di Diabetologia Pediatrica segue in modo particolare le tecnologie innovative.
«Il dottor Bonfanti», ricorda Patrizia Pappini, presidente dell’Associazione SOStegno 70, «mi presentò in modo molto sommario ma avvincente la possibilità di acquisire questo strumento. Mi è sembrata un’opportunità da non perdere anche perché il San Raffaele, oltre alla Diabetologia Pediatrica, ha diversi team impegnati nella ricerca sulle complicanze del diabete. «Uno dei nostri obiettivi come Associazione», prosegue Patrizia Pappini, «è mettere a disposizione dei Centri strumenti che possano migliorare, immediatamente o a breve-medio termine, la qualità della cura, in questo senso abbiamo fatto molto sia per il Servizio di Diabetologia Pediatrica del San Raffaele sia per quello degli Spedali Riuniti di Brescia».
Bonfanti non sapeva che il Dynamic Vessel Analyzer, prodotto da una società di Jena in Germania legata al gigante tedesco dell’ottica Carl Zeiss, costava ben 160 mila euro. «Quando l’ho saputo mi sono sentita mancare. Per fortuna ci siamo costruiti una certa credibilità nel tempo presso i grandi ‘donors’ italiani. È stato difficile ma non impossibile convincere la Fondazione Vodafone a finanziare l’acquisto a fronte del progetto Empowerment del giovane diabetico», continua Patrizia Pappini che, prima di avviare la pratica, si è assicurata l’appoggio convinto del direttore del Servizio di Diabetologia Pediatrica e della Unità Operativa di Pediatria professor Giuseppe Chiumello.
Quando si è sparsa la voce che SOStegno 70 avrebbe messo a disposizione l’ultimo modello di Dynamic Vessel Analyzer, diversi docenti e ricercatori del San Raffaele hanno espresso il loro interesse. Un impegno particolare è stato profuso da Gianpaolo Zerbini che dirige il gruppo di ricerca Complicanze del Diabete presso l’Ospedale San Raffaele.
A questo punto è iniziata una corsa contro il tempo perché per usufruire del finanziamento Vodafone, la donazione va conclusa entro il dicembre 2012. «La struttura amministrativa del San Raffaele si trova in una difficile fase di transizione e gli adempimenti burocratici necessari, anche solo per accettare una donazione, sono abbastanza lunghi. Con l’aiuto del Professor Chiumello e di Gianpaolo Zerbini dovremmo riuscire a farcela e ricevere lo strumento intorno a Natale», conferma Patrizia Pappini. «Immagino il giorno in cui questo Dynamic Vessel Analyzer permetterà di valutare con anticipo il rischio di complicanze in un ragazzo adolescente», nota la presidente di SOStegno 70. «Un ragazzo che a 15-18 anni si affaccia alla vita ha già alle spalle 10 anni di diabete, a volte di più. Questo, giustamente, preoccupa i genitori che sanno come le complicanze del diabete possano limitare fortemente la vita. Lo dico come madre e come presidente di un’associazione che ha nella sua mission aiutare la ricerca e individuare gli strumenti tecnologicamente più avanzati che possono migliorare la terapia e aumentare la qualità di vita della persona con diabete».