Diabete e viaggi

Il diabete non va in vacanza… ma voi sì

Chi ha il diabete di tipo 1 può fare una vita normale e cosa c’è di più normale di una bella vacanza? C’è però un ‘ma’, anzi due. Il primo è il solito: una glicemia ben controllata è il requisito principale per una vita – e quindi una vacanza – serena. Anche il secondo ‘ma’ non suonerà nuovo: occorre programmare. Soprattutto i viaggi lunghi con cambiamento del fuso orario o quelli in Paesi in via di sviluppo o in zone isolate o se si prevedono attività che richiedono un intenso sforzo fisico.

Due di tutto

Dimenticarsi l’insulina, le batterie del microinfusore o di altri presidi, i sensori può trasformare la vacanza in un problema anche serio. Redigere una check-list per controllare che ci sia tutto prima di partire da casa (e quando ci si muove da un posto all’altro) è il primo passo. Ma non basta. L’ideale è portare con sé un ricambio di tutto. Visto che pochi hanno due microinfusori o due CGM, insieme ai device elettronici meglio portare con sé la cara vecchia penna (con relative cartucce) e un glucometro con strisce. Magari anche delle strisce per i chetoni così come zucchero o soluzioni zuccherine e snack per risolvere una incipiente ipoglicemia.

Controlli in aeroporto

È ufficialmente consentito portare a bordo l’insulina e tutto quanto necessario per gestire la glicemia. Tuttavia, è consigliabile richiedere al medico un certificato scritto in inglese che attesta la patologia e la necessità di tenere con sé gli strumenti.

Assicurazioni

Soprattutto se si viaggia fuori dall’UE può essere utile valutare la possibilità di una copertura assicurativa. Questo vale per tutti ovviamente, non solo per chi ha il diabete. Sono in vendita numerose polizze di assicurazione che coprono brevi periodi ma vale la pena di leggere bene quali spese sono coperte e come.

Copertura vaccinale

Anche questo vale per tutti. In alcuni Paesi sono endemiche malattie che possono essere prevenute con una efficace vaccinazione.

Gastroenteriti

A nessuno piace l’idea di passare dei giorni di vacanza chiusi in bagno, incidente non raro quando si viaggia fuori dall’Europa. Per la persona con diabete un disturbo gastrointestinale acuto con nausea, vomito e diarrea richiede particolare attenzione perché la disidratazione e il digiuno forzato rendono assai difficile mantenere il controllo glicemico. Attenzione quindi: se ci si reca in un Paese in via di sviluppo, meglio bere solo acqua confezionata in bottiglia ed evitare cibi crudi (anche la frutta).

Fusi orari

I viaggi che richiedono un cambio importante di fuso orario pongono una piccola sfida in più. Occorre ricordarsi di adeguare l’orologio del microinfusore, una volta arrivati, ed è meglio misurare più spesso la glicemia durante il viaggio.

Orari esotici

Lo stesso discorso vale quando ci si reca in un Paese che ha orari diversi dai nostri. La Spagna ha il fuso orario dell’Italia ma, soprattutto in estate, è normale pranzare alle 14 e cenare a mezzanotte. Nei Paesi arabi il caldo fa sì che la vita sociale coincida con la notte. Adeguarsi a questi stili di vita è divertente (e comunque è ben difficile fare altrimenti) ma attenzione ai ritmi delle infusioni e delle iniezioni!

Attività fisica

Quasi senza accorgercene, in vacanza la nostra attività fisica è maggiore. Anche senza fare trekking o sport organizzato si finisce per camminare o nuotare magari ballare. Perfetto! Attenzione però, perché queste attività ci rendono più insulinosensibili. Se non riduciamo le dosi di insulina basale e prandiale potremmo trovarci in ipoglicemia.