Il sonno di circa 300 adolescenti (età media 16 anni) di ambo i sessi è stato studiato sia in uno ‘sleep lab’ sia a casa. Precisamente i ricercatori hanno preso in considerazione la durata del sonno e le ore in cui avviene. Gli adolescenti tendono non solo a dormire meno delle 8 ore ritenute ottimali quanto ad andare a letto tardi dormendo poco nei giorni di scuola e ‘recuperando’ negli altri giorni con sonni prolungati per tutta la mattinata. Nei 303 ragazzi è stato misurato sia lo stato di grasso viscerale che avvolge gli organi interni sia la pressione sanguigna. La relazione fra sonno e pressione è mediata infatti dal grasso viscerale.
La misura in cui l’aumento di grasso viscerale innalzava la pressione dipendeva non solo dalla durata ma soprattutto dalla variabilità del sonno in termini di orari di inizio e di fine fra una giornata e l’altra. Una variabilità inferiore ai 45 minuti protegge dalle conseguenze sulla pressione e dell’aumento di grasso viscerale.