L’uso anche non continuativo dei CGM è più efficace del vecchio classico prelievo di sangue capillare nel migliorare l’equilibrio glicemico. Lo conferma una metanalisi cioè uno studio operato sulla base di dati raccolti da altri studi secondo il quale l’uso dei ‘sensori’ è associato a una riduzione del 3% nel tempo passato in ipoglicemia e un aumento del 9% nel tempo passato ‘in range’ cioè con una glicemia accettabile. Lo studio consiglia il CGM anche nel diabete di tipo 2. La differenza comunque non è enorme in termini di emoglobina glicata (di 0,25 punti percentuali).
The New England Journal of Medicine