‘Avere un cuore grande’ inteso in senso clinico non è una condizione sana. L’Avon Longitudinal Study of Parents and Children è uno studio durato 13 anni svolto su 1.682 ragazzi e bambini (età media 11 anni, al 63% femmine) inglesi non diabetici che comprendeva un diario delle attività quotidiane (non riportate ma registrate da accelerometri) e visite cardiologiche con ecocardio a 17 e 24 anni di età.
Rielaborando questi dati, è emersa una relazione fra il maggior tempo passato in attività sedentarie durante l’adolescenza rispetto all’infanzia e l’aumento di dimensione della massa ventricolare sinistra indipendentemente dal genere, dal BMI e dalla pressione arteriosa con possibili conseguenze patologiche sulla struttura e funzionalità cardiaca. Viceversa attività fisiche a bassa intensità miglioravano la struttura e quindi la salute del cuore.
Fonte:
Andrew O Agbaje, Accelerometer-based sedentary time and physical activity from childhood through young adulthood with progressive cardiac changes: a 13-year longitudinal study, European Journal of Preventive Cardiology, 2024; zwae129, https://doi.org/10.1093/eurjpc/zwae129